Un nome, una storia

Nella seconda metà dell'Ottocento, il marchese Nomis Squarcialupi, proprietrio del borgo e della fattoria di Casanova, ristrutturò il grande edificio che si trova all'ingresso dell'abitato, destinandone una parte ad uso di teatro.
Non si trattava di uno spazio pubblico, ma di una struttura pensata per intrattenere i membri dell'alta società locale, pisana e fiorentina, che spesso si recavano per affari nella vasta fattoria.
Per queste occasioni venivano chiamate della compagnie teatrali che si trattenevano alcuni giorni all'interno del borgo.
Gli artisti venivano ospitati all'interno delle case dei contadini alle dipendenze del marchese, specialmente nella zona che dalle colonne di ingresso portava subito alla villa padronale.
Da questa abitudine nasce il nome di Via degli Artisti, che per la prima volta qualificò una parte di Casanova.
Lorenzo Bacci